Vi parliamo di Alba, una agrifarm che è anche un'avventura agricola all'insegna del design sistemico, dove tutto si collega e nulla, ma proprio nulla, va sprecato.
CAMPOLIETO (Campobasso). Benvenuti nel magico mondo di Alba, un'emozionante agrifarm nata nel 2011 dal sogno di Nicola Del Vecchio, un autentico molisano DOC! Dopo essersi laureato all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Nicola ha intrapreso un incredibile viaggio per ridare vita ai vecchi uliveti di famiglia, dimenticati da troppo tempo. Da questo gesto di amore e dedizione è nato il progetto di Alba, un'avventura agricola all'insegna del design sistemico, dove tutto si collega e nulla va sprecato. Il cuore pulsante di Alba si è rivelato grazie all'arrivo di Michela Bunino, una piemontese laureata anch'essa in UniSG, con una passione travolgente per il marketing e l'organizzazione di eventi, un mix perfetto tra Slow Food e il magico mondo degli spirits e della mixology.
Ma cosa rende Alba così speciale? L’azienda agricola multifunzionale si basa su un ecosistema produttivo "chiuso", dove ogni prodotto secondario diventa un prezioso "ingrediente" per nuovi cicli produttivi. Niente scarti qui, solo idee brillanti che si rincorrono tra campi e piatti prelibati.
Ma facciamo un passo indietro. In Alba, la passione del duo dinamico per il cibo va ben oltre i libri di testo. Con una sensibilità sensoriale fuori dal comune e una conoscenza tecnica a 360 gradi sul mondo della produzione alimentare, sono veri e propri maghi dei sapori. Sono inoltre impegnati nella sostenibilità ambientale, economica e sociale delle produzioni alimentari. Vedono il cibo come un legame prezioso tra passato e presente, dal campo al piatto. La loro visione olistica abbraccia l'intero comparto agroalimentare, capendo l'enorme impatto dei sistemi produttivi e dei modelli di consumo su individui, società e ambiente. Insieme, Nicola e Michela stanno portando una ventata di freschezza e coscienza in tutto il mondo del food&beverage. Con passione, competenza e una visione avvincente, stanno dimostrando che il cibo può essere molto più di una semplice esperienza gustativa, ma un'autentica espressione culturale e politica.
Ma che cosa si intende per agricoltura naturale?
“L’agricoltura è di per sé un fenomeno umano e culturale, quindi non “naturale” in senso propriamente detto: nel nostro caso mutuiamo il termine “naturale”, in una sua accezione estesa, dal mondo del vino; riferendoci a una forma di agricoltura rispettosa della terra e dei suoi ritmi, degli animali, delle persone”, ci spiega Giovanni Puglisi, il responsabile comunicazione dell’agrifarm.
Consapevoli della connessione profonda con l'ambiente circostante, credono fermamente che sia giunto il momento di porre fine alla visione dominante dell'uomo sulla Terra, “iniziando finalmente a percepirsi in maniera paritaria rispetto a esso”. I principi base sono quelli dell'agroecologia, che guidano verso l'approvvigionamento e la produzione di cibi etici e di qualità, senza mai dimenticare il dovere di restituire alla natura ciò che ci dona.
“In questo sistema produttivo le azioni correttive tramite metodi invasivi sono ridotte se non nulle, e tutto avviene secondo i cicli delle stagioni e tramite un approccio più che biologico - spiegano ancora da Alba - oltre che seguendo principi di design sistemico improntati all’azzeramento delle esternalità negative e al riassorbimento degli scarti di produzione come input di cicli produttivi diversi”.
Qui, la natura e l'uomo danzano in perfetta armonia, creando un'agricoltura che risuona di sostenibilità, rispetto e amore per la Terra.
Dal punto di vista dell'utilizzo degli scarti nei processi produttivi, in Alba si segue il magico mantra del design sistemico: niente è uno "scarto", tutto si trasforma in preziose risorse! Hanno creato con cura i flussi operativi per garantire che ogni sottoprodotto diventi un ingrediente fondamentale per nuovi cicli di meraviglie culinarie.
I ritagli vegetali provenienti dal laboratorio per esempio si trasformano in un nutriente compost per gli orti, alimentando la natura circostante. Ma non è tutto. Il siero del caseificio, solitamente visto come un rifiuto speciale, ha dimostrato il suo livello di purezza, tanto da poter essere utilizzato come integratore nella dieta delle galline ovaiole allo stato semibrado!
In Alba, l'arte del riciclo raggiunge un nuovo livello: avviene la trasformazione di ciò che potrebbe essere gettato via in chicche per il palato e l'ambiente. Qui, la creatività culinaria e il rispetto per la natura si fondono, dando vita ad un’ammirevole danza di sapori!
In Alba, la sostenibilità è il perno attorno a cui ruota il tutto. È molto più di un semplice valore, è il “prerequisito essenziale” per la loro missione: creare agricoltura e produzioni alimentari di qualità senza mai perdere di vista il rispetto per le condizioni sociali, economiche e ambientali. “Nei nostri ambienti, dall’Università in avanti, se ne parla sin dal 2005, ben prima che il concetto fosse sdoganato nella comunicazione quotidiana: ci siamo sostanzialmente “cresciuti” dentro”, sottolinea Giovanni Puglisi. Un altro valore è senz’altro l'amore per il territorio molisano: una regione spesso sottovalutata che incarna un gioiello paesaggistico e culinario degno di essere conosciuto ed apprezzato al mondo. E poi c'è l'attualizzazione, un vero e proprio salto temporale che abbraccia passato e presente.
“Con questo concetto ci riferiamo all’importanza di preservare una memoria storica delle tradizioni e dei metodi produttivi arcaici - spiega Giovanni - quindi di un’identità alimentare collettiva radicata, rendendola attuale attraverso consapevolezze moderne: preservare la poesia e il saper fare dei pastori casari della transumanze” nel tentativo di farle rivivere con consapevolezze moderne. In questo modo, i ragazzi di Alba producono con amore e dedizione un olio extravergine multicultivar, seguendo i metodi biologici e sfruttando la magia delle moliture a bassissima temperatura.
In conclusione, abbiamo chiesto loro di rivolgere uno sguardo al futuro e di confidarci quali progetti hanno in serbo. In sintesi, “progettiamo di andare avanti per la nostra strada, implementando il comparto produttivo ormai stabile e definito con attività aggiuntive” e contribuire ad una maggiore consapevolezza generale circa bellezza che il Molise racchiude. “Per questo stiamo lavorando sullo sviluppo di una gamma di esperienze in Alba fruibili da chiunque voglia provare per un giorno (o per periodi più lunghi) ad essere casaro, olivicoltore o contadino, come nel caso delle Cheesemaking e Olive Harvest Experience acquistabili sul nostro sito”. Inoltre, i ragazzi di Alba stanno lavorando su un agriristorante, luogo in cui dare vita ad un'esperienza sensoriale speciale, “uno spazio magico ricavato dalle antiche cantine del nostro edificio aziendale. Questo non è solo un "semplice ristorante" per noi, ma un passo importante verso il nostro sogno di un Molise accogliente e vivace. Vogliamo creare un punto di incontro e di richiamo in una zona che merita di essere scoperta e apprezzata".