Sono il risultato di una lunga evoluzione delle tecniche di panificazione. La storia inizia nel 1800, oggi sono l'alimento più consumato per iniziare la giornata
Quante di noi iniziano la giornata con un caffellatte e un paio di fette biscottate con marmellata? Questo pane tostato e croccante è un elemento fondamentale per la colazione di molte persone. Ma qual è la storia dietro a queste semplici, ma essenziali fette biscottate? Scopriamo come si è sviluppata questa tradizione e come il “cibo da convalescenza” sia diventato un simbolo della colazione.
Le fette biscottate, così come le conosciamo oggi, sono il risultato di una lunga evoluzione delle tecniche di panificazione. Originariamente, furono create per garantire una lunga durata di conservazione durante i viaggi marittimi. La doppia cottura, da cui il nome “bis-cotto” (cotto due volte), assicurava che il pane secco e privo di umidità durasse più a lungo, rendendolo ideale per le lunghe traversate oceaniche.
Nel XIX secolo, in Prussia, la comunità mennonita iniziò a produrre queste fette di pane a lunga conservazione per evitare sprechi e migliorare la durata del cibo durante la navigazione. La loro qualità e praticità le resero presto popolari anche negli Stati Uniti, che le esportarono in tutto il mondo, consacrandole come prodotto di largo consumo.
Nei primi del Novecento, in Piemonte, si diffuse l'abitudine di preparare il “biscotto della salute”. Questo prodotto era una sorta di pane dolce tagliato a fette e cotto due volte, ricco di ingredienti nutrienti come miele, burro, uova e latte. Nonostante il termine "salute", non si riferiva tanto a un prodotto salutare in senso moderno, quanto piuttosto a un alimento ipercalorico e nutriente, considerato un lusso in un’epoca di carestia. Oggi, l'azienda Panmonviso di Andezzeno (TO) continua a produrre una linea chiamata "biscotto salute" che, sebbene simile alle fette biscottate comuni, è priva di conservanti e oli idrogenati. Altre varietà italiane, come i biscotti del lagaccio, ricchi di burro, sono anche disponibili in supermercati.
Con lo sviluppo delle tecnologie industriali nel XX secolo, la produzione delle fette biscottate passò da un processo artigianale a uno industriale. Questo cambiamento permise una distribuzione più ampia e una maggiore accessibilità del prodotto. L'innovazione nel packaging migliorò la conservazione e la freschezza, rendendole ancora più pratiche per i consumatori. L'espansione del mercato, con l'introduzione delle fette biscottate in vari paesi, le ha rese un alimento diffuso e apprezzato a livello globale.
La combinazione di fette biscottate con marmellata è diventata una consuetudine mattutina grazie alla naturale armonia tra la loro croccantezza e la dolcezza della marmellata. Questo abbinamento offre un pasto veloce, nutriente e gustoso. Le fette biscottate sono apprezzate per la loro versatilità, compatibili con vari accompagnamenti come creme alla nocciola, miele, yogurt e anche ingredienti salati come formaggi e affettati. Questa qualità le ha consolidate come simbolo della colazione in tutto il mondo, sia a casa che in contesti formali come hotel e ristoranti.
Negli ultimi anni, le fette biscottate hanno visto alcune interessanti innovazioni:
- Alternative dietetiche: Molte aziende hanno introdotto nuovi gusti e varianti, come cereali integrali, semi di girasole, cacao e ingredienti esotici. Sono emerse fette biscottate integrali, senza zucchero aggiunto, senza glutine e con basso contenuto di sodio, arricchite con semi di chia o di lino per rispondere alle esigenze di consumatori attenti alla salute.
- Sostenibilità ambientale: L’attenzione crescente verso l’ambiente ha portato alla produzione di fette biscottate con ingredienti biologici e sostenibili, spesso certificati da organismi di controllo biologico, riducendo l’impatto ambientale durante la produzione.