I grandi classici da bere di una Italia che fu

Cosa si beveva nel nostro Paese tra gli anni '60 e ' 90? Quali sono state le bevande che hanno fatto epoca prima dell'avvento dei grandi marchi? Scopriamolo in questo articolo


  • 13.02.2024

Cosa si beveva in Italia prima dell’avvento dei grandi marchi internazionali? In un'epoca in cui la modernità si intreccia con la nostalgia, concediamoci un viaggio gustativo alla scoperta delle bevande classiche che un tempo deliziavano i nostri palati.

Acqua Brillante Recoaro

Chiara, fresca e dall'amarognolo retrogusto, l'acqua tonica è sempre stata un elemento imprescindibile nelle calde estati italiane. Può essere gustata da sola o abbinata al gin per un rinfrescante gin tonic. Negli anni del Carosello, spiccava l'Acqua Brillante Recoaro, un'acqua tonica che ha lasciato un segno indelebile. "Acqua Brillante è solo Recoaro", recitava lo spot degli anni '80, suggerendo di gustarla prima di cena con buccia di limone e abbinata a liquori secchi per un aperitivo più raffinato.

Acqua e menta

Oppure, latte e menta, una bevanda pensata soprattutto per i più giovani, particolarmente popolare negli anni '70. Basata sulla semplice unione di acqua/latte e sciroppo di menta, questa delizia era protagonista dei momenti di convivialità. Un nome storico dietro questa creazione: Fabbri, noto per le amarene e altri preparati che hanno fatto la storia dell'industria alimentare italiana.

Cedrata Tassoni

Un nome da ricordare è quello di Tassoni, marchese Nicola, che nel 1868 acquistò una farmacia a Salò, poi venduta a Paolo Amadei nel 1884, dando vita alla prima distilleria. La Cedrata Tassoni, associata agli anni '70 e celebrata da uno spot con la voce di Mina, è tornata di moda recentemente, portando con sé il fascino retrò di un'epoca d'oro. È definibile come intramontabile icona di gusto.

Chinotto

Insieme all'acqua brillante e al ginger, il chinotto era uno dei gioielli della produzione di Recoaro. La bevanda, creata a partire dal frutto omonimo, ha origini avvolte nel mistero. Alcuni infatti sostengono che sia stata la San Pellegrino negli anni '30, mentre altri attribuiscono la paternità alla Neri di Capranica nel '49. Indipendentemente dalle origini, il chinotto è diventato una delle bibite più amate in Italia, ritornando di moda di recente

Gazzosa o Gassosa

Zuccherina ed effervescente, la gazzosa, oggi prodotta su scala industriale, era un tempo artigianalmente preparata, poiché lasciata fermentare al sole. Acqua, zucchero e limone costituivano gli ingredienti principali di questa bibita dal gusto semplice e adatto a tutti. Una variante insolita e poco conosciuta è la gazzosa al caffè prodotta in Calabria, nota come Brasilena, disponibile anche nella versione al limone.

Gingerino Recoaro

"Mangiare non è un problema se c'è l'appetito. L'appetito si prepara con Gingerino Recoaro! Il famoso, delizioso aperitivo senza alcol." Il marchio veneto ci riporta agli anni '70, ma il mondo del ginger, o gingerino, è ricco di marchi e sapori. Con il suo gusto dolce e leggermente pungente, derivante dallo zenzero, il gingerino si è affermato come aperitivo ideale per stimolare l'appetito prima dei pasti.

Limonata

La limonata originale, una spremuta di limoni, ha preceduto l'arrivo della Lemonsoda, ideata negli anni '40 e diventata popolare tra il pubblico. Acqua, zucchero e limone costituiscono la base di questa bevanda perfetta per dissetarsi nei giorni caldi. Originariamente venduta nei chioschi, la limonata è stata poi sostituita dalla variante industriale della milanese Saga, dal '99 parte del gruppo Campari. Un equivalente invernale è il canarino, un infuso caldo di acqua, limone e alloro, antico rimedio delle nonne per vari mali, specialmente i disturbi dello stomaco.

Orzata

Il nome deriva dal latino "hordeata", che significa "fatta con orzo", ma l'orzata è preparata con altri ingredienti, principalmente mandorle. Diversa dalla bevanda vegetale di mandorla, l'orzata è meno densa e più dolce. Potevano essere aggiunte essenze di vaniglia o fiori d'arancio, mantenendo sempre il suo distintivo colore bianco lattiginoso. Un'alternativa curiosa è la spuma, una sorta di soda italiana, disponibile in varianti bionda o nera aromatizzate alla menta o agli agrumi.

Tamarindo

Diffuso soprattutto in Sicilia, il tamarindo era la bevanda estiva per eccellenza, realizzata con l'omonimo frutto e una miscela di spezie. Apprezzato per le sue proprietà digestive e diuretiche, anche il tamarindo era un toccasana durante le calde giornate estive.

Queste bevande classiche, simboli di un'epoca passata, hanno lasciato un'impronta indelebile nella cultura delle bevande italiane. Riscoprirle è come aprire una finestra sul passato, che permette di assaporare i ricordi di un tempo in cui il gusto era intriso di autenticità e tradizione.

La spuma

Come non nominare, poi, la spuma? Una bibita a base di acqua gassata, zucchero, caramello e aromi, una sorta di versione italiana della soda statunitense. Bar, trattorie, drogherie: tutti i locali tra gli anni ’70 e ’90 avevano a disposizione una linea di spuma, apprezzata da consumatori di ogni età. Erano principalmente due le tipologie in commercio: bionda, nata nei primi anni ’20, o nera, creata per la prima volta nel ’38 dall’azienda Spumador, anche se nel tempo si iniziarono a diffondere altre varianti aromatizzate alla menta o agli agrumi.


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