MODENA. Il primo piatto simbolo delle tavole modenesi è senza dubbio il tortellino, lo squisito ombelico di pasta sfoglia ripieno di carne (maiale, prosciutto, salsiccia; a volte mortadella) che si mangia col cucchiaio, immerso nel brodo.
Il nome tortellino deriva dal diminutivo di tortello, dall'italiano torta. I tortellini hanno origini antiche che risalgono al XII secolo,. Tuttavia, non c’è una precisa storia riguardo alla nascita di questa deliziosa specialità italiana.
Esistono due leggende popolari che cercano di spiegare l’origine dei tortellini: la prima narra di un locandiere emiliano nel 1200 che spiò una bella marchesina e rimase colpito dal suo ombelico, così decise di creare un ripieno che ricordasse la sua forma.La seconda versione, invece, afferma che i tortellini siano stati ispirati addirittura dall’ombelico della dea Venere, che pernottò in una locanda e venne ammirata dal locandiere. Naturalmente si tratta solo di leggende, tuttavia, ciò che sappiamo con certezza è che i tortellini sono diventati molto famosi a partire dal Quattrocento, quando il grande scrittore Boccaccio raccontò di loro in una delle sue novella. E la loro strana forma ripiegata può essere stata una semplice scelta per far sì che l’impasto fosse compatto e durevole durante la cottura, che ha portato alla creazione dei deliziosi tortellini che conosciamo oggi.
I tortellini sono i famosi riquadri di pasta sfoglia, farciti e ripiegati nella forma caratteristica che tutti conosciamo: ripieno e preparazione differiscono leggermente fra Modena e Bologna, che tutt’ora se ne contendono la paternità.
La sfoglia viene preparata con farina 00 e uova di gallina freschissime: l’impasto va lavorato a mano per almeno 15 minuti e poi lasciato riposare per 1 ora circa. Una volta pronto, va tirato con il mattarello fino a raggiungere uno spessore inferiore al millimetro e va tagliato in quadrati circa 4 cm di lato.
Il ripieno modenese è preparato con lonza di maiale, prosciutto crudo di Modena, mortadella, parmigiano stravecchio, uova, noce moscata, pepe bianco e sale.
Una noce di questo ripieno va poggiata sul quadrato di pasta sfoglia, che viene ripiegato a triangolo e avvolto intorno ad un dito, dandogli la forma del classico tortellino (i Modenesi lo ripiegano intorno all’indice, i Bolognesi intorno al mignolo).
C’è in particolare un posto a Modena che ha le persone e I tortellini come centro di un progetto unico nel proprio genere. La storia di Tortellante inizia all’interno di Aut Aut di Modena, l’associazione che promuove e coordina progetti di formazione, assistenza e raccolta fondi per il sostegno alle famiglie con persone autistiche nella provincia di Modena.
IL PROGETTO "TORTELLANTE"
Il progetto Tortellante è un'iniziativa straordinaria, nato sotto la guida di una mamma Erika Coppelli, nonchè presidentessa, che voleva offrire un futuro nel quale inserire il figlio e altri soggetti con lo spettro autistico. Erika Cppelli afferma: “La missione di Tortellante è affrontare il devastante vuoto sociale che spesso colpisce i giovani con autismo una volta terminata la scuola”. Questo progetto è nato cinque anni fa, quando il gruppo ha iniziato con 20 ragazzi. Nel corso del tempo il numero di partecipanti è cresciuto notevolmente, coinvolgendo ora circa 40 giovani con autismo, con un'età compresa tra i 18 e i 30 anni. Erika Coppelli, spiega che “abbiamo aperto una bottega perchè volevamo includere I ragazzi verso la società, verso la cittadinanza”.
Tortellante è un laboratorio lavorativo unico, dove i partecipanti, assistiti dalle nonne modenesi, imparano a preparare i tradizionali tortellini, un'arte culinaria di eccellenza radicata nella tradizione locale. Questo progetto ha un approccio inclusivo e coinvolge giovani con autismo che presentano un ampio spettro di abilità, inclusi quelli non verbali,ma anche individui a basso o ad alto funzionamento o con deficit cognitivi lievi. Il messaggio chiave del progetto è che, lavorando insieme e fornendo adeguato sostegno, questi giovani possono raggiungere risultati notevoli.
Tortellante è molto più di un semplice laboratorio; la presidentessa parla di “una palestra dell'autonomia”. La struttura è stata concepita come una bottega artigiana, con l'area superiore adibita alla vita quotidiana e l'area inferiore al lavoro. Gli appartamenti adiacenti al laboratorio consentono ai giovani di staccarsi dalle loro famiglie e vivere in gruppi. “Questo offre loro un'opportunità di apprendere e praticare discipline casalinghe, promuovendo l'indipendenza e l'autonomia”.
Uno degli obiettivi fondamentali di Tortellante è l'inclusione sociale. Il laboratorio è un luogo dove è possibile vedere i giovani in azione, osservandoli lavorare nella bottega e vedendoli interagire direttamente con il pubblico. Il progetto ha anche dimostrato di essere un trampolino per l'inserimento lavorativo, con quattro giovani che hanno trovato impiego in diverse realtà lavorative al di fuori di Tortellante.
È una iniziativa straordinaria che ha come obiettivo la promozione dell'autonomia e dell'inclusione dei giovani con autismo attraverso l'arte culinaria tradizionale. Questo progetto sta portando a una rivoluzione tranquilla, cambiando le prospettive e le vite dei partecipanti e dimostrando al mondo intero che l'impegno e il sostegno possono portare a risultati eccezionali.
La qualità è al centro di Tortellante, con un'attenzione scrupolosa alle materie prime di eccellenza del territorio. Questo progetto mira a dimostrare che lavorando in modo attento e scientificamente supportato è possibile ottenere risultati notevoli. Tortellante è riuscito a ottenere il riconoscimento di esperti del settore culinario ovvero Gambero Rosso e dal celebre chef Massimo Bottura, che è diventato testimonial del progetto esaltandone l'importanza.
Un aspetto distintivo di Tortellante è l'uso di materie prime di alta qualità provenienti dal territorio circostante. Questo impegno per la qualità si riflette nei prodotti finiti e dimostra che l'azienda ha a cuore l'autenticità e il gusto.
È straordinario apprendere che Tortellante ha raggiunto un notevole successo e si è espanso con la collaborazione con ristoranti Pizzicotto in 35 diverse località . Questo è un segno tangibile dell'apprezzamento del valore del lavoro nella produzione di cibo artigianale di alta qualità e nella promozione dell'inclusione sociale.
La decisione di Tortellante di servire, prima del covid, in mense aziendali e, poi, di espandersi a livello internazionale, entrando in ristoranti a Madrid e Hong Kong, dimostra che il progetto è diventato un esempio di successo nel settore culinario. Hanno saputo coniugare la tradizione culinaria con l'inclusione sociale e l'occupazione dei giovani con autismo, dimostrando che la passione e l'impegno possono portare a risultati incredibili.
In sintesi, Tortellante è molto più di un laboratorio culinario. È un progetto che promuove l'inclusione sociale, l'autonomia e l'occupazione dei giovani con autismo attraverso la produzione di cibo artigianale di alta qualità. Il suo impegno per la qualità delle materie prime e la tradizione culinaria locale è evidente nei prodotti che realizzano, che sono ammirati sia a livello locale che a livello nazionale. La missione di Tortellante va ben oltre la cucina: è una missione di cambiamento, inclusione e valorizzazione delle persone.
La storia di Tortellante è un'ispirazione e dimostra che i progetti basati sull'inclusione e sulla valorizzazione delle abilità possono avere un impatto significativo sulla società e sulla comunità globale. Si augura che il loro successo continui a crescere e ad ispirare altre iniziative simili in tutto il mondo.
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