Le "Fave dei Morti" sono un dolce tradizionale italiano che viene preparato e consumato durante il periodo di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti. Questi biscotti di mandorle e limone hanno una storia ricca e affascinante, legata a rituali antichi e tradizioni popolari.
Le origini delle Fave dei Morti risalgono a tradizioni pagane precristiane. Nell'antica Roma, la fava era considerata una pianta sacra, associata al culto dei morti e alle divinità dell'oltretomba. Le fave venivano offerte durante le cerimonie funebri e consumate durante i banchetti in onore dei defunti. Questo legume aveva dunque un significato simbolico, rappresentando il ciclo di vita, morte ma anche di rinascita.
Con l'avvento del Cristianesimo, molte tradizioni pagane furono integrate nei riti cristiani. Le Fave dei Morti divennero un simbolo della commemorazione dei defunti, mantenendo il ruolo di “ponte” tra il mondo dei vivi e quello dei morti. La ricetta originale a base di fave si evolse, sostituendo il legume con un impasto di mandorle, zucchero e aromi, dando vita al dolce che conosciamo oggi.
Le Fave dei Morti variano in realtà leggermente da regione a regione in Italia, con ogni area che aggiunge il proprio tocco distintivo.
Molto probabilmente l’origine delle Fave dei morti è umbra o comunque del Centro Italia, ma in tutte le regioni italiane la tradizione della festa dei morti prevede la preparazione di dolcetti, quasi sempre secchi.
Tra questi si annoverano le fanfullicchie leccesi, il pan co’ santi senese, gli ossi dei morti in Sicilia (e non solo), il pan dei morti in Lombardia, i papassini sardi e il torrone a Napoli.
Il pan dei morti lombardo, composto da biscotti, amaretti, frutta secca, cannella e noce moscata, era già presente sulle tavole del 1400. Per dargli forma e colore, questi dolci vengono cosparsi abbondantemente con zucchero a velo.
Il pan coi santi toscano è invece una piccola pagnotta dalla pasta morbida, arricchita con mandorle e noci, miele e uvetta, che i toscani continuano a gustare fino alla fine dell’Avvento.
Le fanfullicchie leccesi, invece, sono caramelle di zucchero aromatizzate, tradizionalmente al sapore di menta, attorcigliate su sé stesse e colorate. Vengono vendute insieme a piccoli giocattoli di legno.
Tornando propriamente alle fave dei morti possiamo affermare che in alcune zone, come in Emilia-Romagna, i biscotti sono colorati con toni pastello, mentre in altre, come in Umbria e Marche, mantengono un aspetto più semplice e rustico. La ricetta tradizionale delle Fave dei Morti richiede essenzialmente:
- 250 g di mandorle pelate
- 200 g di zucchero semolato
- 2 albumi d'uovo
- Scorza grattugiata di 1 limone
- 1 cucchiaio di liquore all'anice (facoltativo)
- Zucchero a velo (per spolverare)
La preparazione
1. Preparazione delle Mandorle: Tritare finemente le mandorle fino a ottenere una farina. In alternativa, è possibile utilizzare direttamente la farina di mandorle.
2. Impasto: In una ciotola, unire la farina di mandorle, lo zucchero, la scorza di limone grattugiata e il liquore all'anice. Aggiungere gli albumi montati a neve e mescolare fino a ottenere un impasto omogeneo.
3. Formazione dei Biscotti: Prelevare piccole quantità di impasto e formare delle palline, leggermente schiacciate. Disporle su una teglia rivestita di carta da forno, lasciando un po' di spazio tra una e l'altra.
4. Cottura: Preriscaldare il forno a 160°C e cuocere i biscotti per circa 20-25 minuti, fino a quando non saranno leggermente dorati. Lasciar raffreddare completamente.
5. Spolverare: Una volta raffreddati, spolverare i biscotti con zucchero a velo prima di servirli.
Le Fave dei Morti si conservano a lungo se riposte in una scatola di latta o in un contenitore ermetico. Il loro sapore migliora con il passare dei giorni, rendendoli perfetti per essere preparati in anticipo rispetto alla festività.
Le Fave dei Morti sono più di un semplice dolce; sono un simbolo di memoria e tradizione, un legame tra il passato e il presente. Prepararle e gustarle è un modo per mantenere viva una tradizione che affonda le sue radici nell'antichità. Questo dolce di mandorle e limone continua a rappresentare un gesto di amore e rispetto, portando con sé il sapore autentico della storia e della cultura italiana.
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