Negli ultimi anni, l'espressione food design è diventata sempre più comune, comparendo su giornali, in TV, nelle università e soprattutto online, dove una semplice ricerca restituisce milioni di risultati. Mentre siamo abituati a vedere la parola "design" associata a concetti come web, interazione o giochi, ora la troviamo accostata all'oggetto più antico creato dall'uomo: il cibo.
Questa tendenza ha generato un acceso dibattito tra i tradizionalisti, che vedono nel food design una minaccia ai valori della cucina classica, e coloro che invece lo esaltano come l'apertura verso nuovi sapori e tecniche di preparazione. Nel frattempo, il mondo del food design si espande: tazzine di caffè edibili, patatine a forma di ditale da intingere, e persino tavoli di pane. Anche piatti di chef stellati come Ferran Adrià o Carlo Cracco sembrano avvicinarsi a quest'arte, con creazioni come il caviale di melone o le lenti a contatto di caffè.
Il food design, almeno per ora, sembra legarsi molto al mondo dell'arte, con oggetti spesso presentati in mostre di arte contemporanea. La maggior parte di questi sono concept piuttosto che prodotti di uso comune, ma aprono la strada a una nuova forma di espressione creativa legata al cibo.
Pan di Stracci: un'innovazione dal design tessile
Il Pan di Stracci è un dolce che unisce creatività, artigianato e gastronomia. Il nome non è una metafora, ma si ispira direttamente al concetto di riuso degli "stracci" tessili, tipici dell'artigianato di Prato. L'idea nasce dal progetto di Leonardo Cai, uno studente del corso di Disegno Industriale del DIDA – Design Campus dell'Università di Firenze. Cai ha tratto ispirazione dalla tradizione pratese, dove frammenti di stoffa vengono riutilizzati per creare nuovi tessuti.
L’artigianato tessile si fonde così con l'arte pasticciera grazie alla collaborazione con il maestro pasticciere Massimo Peruzzi di Prato. L’idea di base è la stessa che guida i cenciaioli: non sprecare nulla. Nel Pan di Stracci, i ritagli di impasto dei cornetti vengono intrecciati per creare una ciambella, che poi lievita durante la notte prima di essere cotta e decorata.
Il dolce richiama visivamente il "monte di stracci" da cui i cenciaioli di Prato creano nuovi abiti. Ogni ciambella ha un aspetto unico, con strati di impasto disomogenei e variopinti che ricordano la diversità dei tessuti recuperati.
Varianti e confezionamento
Il Pan di Stracci è disponibile in diverse versioni, ciascuna con farciture e colori distinti:
- Cammellitto: di colore marrone, con crema di mandorle e cacao in polvere.
- Verzino: verde, con crema al pistacchio, cioccolato bianco e tè matcha.
- Mezzochiaro: giallo, con crema chantilly, curcuma e pasta di cocco.
- Rossino: rosso, farcito con marmellata di fichi e pasta di fragole.
Oltre a essere un prodotto dolciario di alta qualità, il Pan di Stracci è un’esperienza di design anche nel suo confezionamento. La versione a edizione limitata è accompagnata da un contenitore in jeans rigenerato, realizzato con filato 100% cotone. Questo tessuto, una volta aperto, si trasforma in una tovaglia su cui servire e gustare il dolce.
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