ASTI. Nato dall'idea di 30 soci, il Diavolo Rosso ha aperto le sue porte 23 anni fa nel cuore della città di Asti, in Piemonte. La particolarità del locale è la sua stravagante location, che lo rende unico nel suo genere: si tratta di un cocktail bar e ristorante collocato all’interno di una chiesa sconsacrata.
Il Diavolo Rosso non è solo un luogo insolito dove trascorrere una serata, la sua storia e la sua mission lo rendono un'istituzione culturale nella città di Asti.
Il Diavolo Rosso è nato come un piccolo locale jazz, ma negli anni si è evoluto. Davide Santagata, il gestore, definisce il locale un "contenitore di incontri” e racconta che “uno dei nostri obiettivi primari è quello di accogliere varie associazioni locali, donandogli uno spazio per presentarsi e per promuoversi tramite iniziative ed eventi organizzati nel nostro locale.
Il Diavolo Rosso, inoltre, è un luogo dove le band emergenti possono esibirsi sul palco, dove vengono organizzati incontri letterari, presentazioni di libri e festival di vario genere. Questa filosofia ha reso il Diavolo Rosso un luogo amato da tutti, senza un target specifico. Qui si può incontrare chiunque, dagli appassionati di jazz ai giovani artisti emergenti, dagli amanti della cultura ai clienti abituali”.
La storia legata al nome del locale è curiosa tanto quanto il locale stesso: il nome Diavolo Rosso, infatti, è un omaggio al ciclista astigiano Giovanni Gerbi, soprannominato "il diavolo rosso" per il colore della maglietta che indossava sempre durante le sue gare. Proprio dalla storia di Gerbi, nasce anche il titolo della famosa canzone del cantautore astigiano Paolo Conti.
Per quanto riguarda gli eventi, il Diavolo Rosso organizza ogni anno, il primo maggio, una giornata di musica, presentazioni e festa, a cui partecipano artisti locali e non solo. Davide ci racconta: “È un'occasione per celebrare la cultura e la comunità che il locale ha creato nel corso degli anni”.
Il Diavolo Rosso è uno dei luoghi più iconici di Asti, un esempio di come la cultura e l'arte possano creare connessioni e comunità.
Leggi l'articolo completo su Deliziosooo.it