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La focaccia dolce

La focaccia dolce è diventata un'alternativa sempre più popolare in molte regioni. Si tratta di una variazione della focaccia classica, un pane schiacciato con un impasto morbido simile a quello della pizza, solitamente spesso due o tre centimetri. La sua crosta dorata è sottile e ricca di rientranze che trattengono olio, sale, zucchero, rosmarino o altri ingredienti aggiunti in superficie. La focaccia genovese è la più conosciuta, sia nella sua versione dolce che salata. Questo pane versatile, simile al pane e alla pizza, può essere consumato liscio o farcito, adattandosi ai gusti di tutti. Nel corso dei secoli, sono emerse numerose varianti regionali, testimoniando la sua popolarità attraverso le generazioni.

Lucia Cerrato

La focaccia dolce: un’alternativa che sta prendendo piede in molte zone

La focaccia dolce è diventata un'alternativa sempre più popolare in molte regioni. Si tratta di una variazione della focaccia classica, un pane schiacciato con un impasto morbido simile a quello della pizza, solitamente spesso due o tre centimetri.

La sua crosta dorata è sottile e ricca di rientranze che trattengono olio, sale, zucchero, rosmarino o altri ingredienti aggiunti in superficie. La focaccia genovese è la più conosciuta, sia nella sua versione dolce che salata. Questo pane versatile, simile al pane e alla pizza, può essere consumato liscio o farcito, adattandosi ai gusti di tutti. Nel corso dei secoli, sono emerse numerose varianti regionali, testimoniando la sua popolarità attraverso le generazioni.

La storia della focaccia

La storia della focaccia risale all'antica Roma, dove era conosciuta come panis focacius, un tipo di pane cotto sul focolare. Era un alimento semplice, spesso utilizzato per intingere nelle zuppe, fatto con ingredienti facilmente reperibili. Il termine deriva da "focus", che significa fuoco o focolare, e si pensa che abbia radici addirittura etrusche. Con l'espansione dell'Impero Romano, la focaccia si diffuse in tutta Europa, assumendo varianti locali come il pan de hogaza in Spagna e la fugasse in Francia. La prima menzione del termine "focaccia" risale al 1300, e oggi è presente in molte varianti in tutta Italia, sia dolci che salate, riflettendo la diversità linguistica e culinaria del paese.

Sestri Levante

A Sestri Levante, non solo la focaccia salata domina la scena, ma c'è anche una versione dolce altrettanto deliziosa. La focaccia dolce si differenzia per gli ingredienti e il metodo di preparazione: latte, uova, zucchero e olio extravergine d'oliva ligure sostituiscono il burro, conferendo un sapore unico. Più spessa della focaccia genovese, è ricoperta di zucchero sulla superficie. Prima di infornare, viene spennellata con una salamoia dolce a base di acqua, olio e zucchero.

Alessandria

Alessandria, nel cuore del Piemonte orientale, vanta poco più di 90.000 residenti. Pur priva di monumenti storici di rilievo, come la maestosa Cittadella, la sua posizione centrale tra Torino, Milano e Genova l'ha sempre resa un crocevia commerciale fondamentale. Questa posizione "di confine" ha influenzato la sua cucina, che spazia dai plin piemontesi al risotto lombardo fino alla farinata e alla focaccia liguri. Proprio quest'ultima ha dato origine a una ricetta unica: la focaccia dolce alessandrina. Con ingredienti semplici come lievito, latte, farina e zucchero, talvolta con l’aggiunta di ciliegie o amarene, rappresenta una colazione amata da grandi e piccini.

Val di Susa

La focaccia di Susa in Piemonte è trae le sue radici dalla pittoresca Val di Susa, situata tra Susa e Oulx. Si tratta di una tradizione culinaria ultracentenaria, ma la sua storia documentata inizia nel 1870, quando il panettiere Domenico Favro ne trascrisse la ricetta originale. Da allora, la produzione continua ha consolidato la sua fama, tanto che oggi è riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Piemonte.

Come anticipato, la storia si intreccia con la famiglia Favro di Susa, un borgo situato a un'ora da Torino. Domenico Favro imparò il mestiere in un forno nella piazza Savoia e nel 1871 acquisì la bottega di pasta e pane della famiglia Rolando. Fu lui a perfezionare la ricetta della focaccia di Susa, inizialmente concepita come dolce per l'Epifania, contenente una fava nascosta secondo la tradizione locale. L'eccezionale successo del dolce portò Favro a estendere la produzione per altre festività come il Carnevale e la Pasqua, fino a diventare un prodotto disponibile tutto l'anno. Nel corso dei decenni, la tradizione è stata tramandata attraverso cinque generazioni della famiglia Favro, continuando a sfornare le delizie presso le sedi storiche di via Francesco Rolando e corso Stati Uniti.

La ricetta originale, basata su pani a bassa lievitazione, ha subito variazioni nel corso del tempo, soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale, quando farine locali furono sostituite con varietà più facili da lavorare, come la manitoba. L'aggiunta di zucchero e burro ha conferito alla focaccia la sua caratteristica consistenza morbida all'interno e croccante all'esterno, con un colore scuro dovuto alla caramellizzazione dello zucchero in superficie.

Per prepararla, si impastano farina, uova, burro, zucchero e un pizzico di sale con lievito di birra, quindi si lascia lievitare l'impasto prima di formare dei dischi che vengono cosparso di zucchero e infornati. Oggi, la focaccia di Susa è disponibile in molti panifici locali, ognuno con le sue varianti della ricetta tradizionale, decorata con simboli caratteristici come croci, stelle e campane, a seconda della stagione o delle festività.

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