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Il tabasco di Grosseto

Storia del tabasco di Grosseto, nato durante il lockdown. Ad inventarlo due giovani imprenditori con la passione per il peperoncino

Filippo Cioni

Il lockdown per molti è stata una vera e propria fonte di ispirazione. Basta chiedere a Federico Bruni e Gabriele Pizzuti, due giovani amici di Grosseto che hanno trasformato la loro passione per il peperoncino in una vera e propria attività lavorativa. Hanno infatti creato il primo tabasco – che altro non è che fermentato del peperoncino – made in Maremma che già è finito sugli scaffali di importanti negozi che trattano prodotti tipici toscani in alcuni paesi europei come Lussemburgo e Olanda. Le richieste però stanno arrivando anche dagli Stati Uniti. 

Federico e Gabriele dividevano un appartamento a Milano, il primo vendeva auto e il secondo lavorava alle Poste. Una sera decisero di provare a fermentare il peperoncino ma il risultato non fu dei migliori. Tornati a Grosseto a causa del lockdown nel marzo 2020, decisero di riprovarci per vedere se la loro passione poteva trasformarsi in qualcosa di più concreto. Chiesero aiuto a Francesco Viaggi dell'azienda Il Giuggiolo alla Trappola (dove vengono coltivate la piantine di peperoncino usate per fare il fermentato) e da lì, a forza di esperimenti continui, sono riusciti ad ottenere un tabasco oggi molto apprezzato che li ha convinti a puntare su questa nuova attività. Il fermentato di peperoncino “Di Grosseto” è ovviamente una dedica alla loro città di origine, prodotto in due versioni diverse: uno è più dolce e l'altro più piccante.

Per preparare il tabasco bisogna seguire una precisa procedura. Bisogna sminuzzare il peperoncino, lasciarlo fermentare il tempo necessario e poi aggiungere aceto di vino bianco e sale. Bisogna fare molto attenzione a dosare tutti gli elementi in modo corretto, per non rovinare il prodotto.

Federico e Gabriele stanno pian piano aumentando la loro produzione di tabasco, già presente sugli scaffali di numerosi negozi della provincia di Grosseto, sulle tavole di importanti ristoranti e come detto anche all'estero all'interno di attività che trattano prodotti toscani.

L'obietto di Federico e Gabriele è quello di raddoppiare anno per anno la produzione, piantando nella azienda agricola Il Giuggiolo altre varietà di peperoncino anche più piccanti di quelle usate attualmente. Il sogno? Quello di introdurre il tabasco anche nel settore del beverage perché il fermentato può essere usato anche per fare i cocktails.

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