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Il Puzzone di Moena: il formaggio trentino dal carattere forte

Le origini affondano nelle antiche pratiche dei casari ladini, tramandate da generazioni nei masi di montagna. Questo formaggio era inizialmente conosciuto con il nome ladino di “Spretz Tzaorì”

Andrea Mori

Nel cuore delle Dolomiti, dove le tradizioni si intrecciano con i profumi intensi della montagna, nasce uno dei prodotti più rappresentativi dell'identità gastronomica trentina: il Puzzone di Moena.

Questo formaggio, dal nome curioso e dall’anima decisa, è molto più di un semplice prodotto caseario. È l’espressione di una cultura alpina autentica, resistente e genuina.

In questo articolo scoprirai tutto ciò che rende unico il Puzzone di Moena, dalle sue origini fino alla lavorazione tradizionale che gli conferisce un aroma inconfondibile. Ti guideremo attraverso le sue caratteristiche sensoriali, le differenze tra le versioni DOP e di malga, e il valore culturale che questo formaggio ha assunto per l’intero territorio trentino.

Origini e storia del Puzzone di Moena

Le origini del Puzzone di Moena affondano nelle antiche pratiche dei casari ladini, tramandate da generazioni nei masi di montagna. Questo formaggio era inizialmente conosciuto con il nome ladino di “Spretz Tzaorì”, che significa "formaggio pressato saporito", una descrizione che racchiude perfettamente la sua essenza.

Il nome “Puzzone”, nato in tempi più recenti, non è casuale: si riferisce infatti all’odore pungente e penetrante che sprigiona durante la stagionatura. Un aroma che può inizialmente sorprendere, ma che gli amanti dei formaggi intensi imparano ad amare e a riconoscere come marchio di autenticità.

Caratteristiche distintive del formaggio

Il Puzzone di Moena si presenta come un formaggio a pasta semicotta, compatta ma elastica, la cui struttura viene modellata con precisione durante ogni fase di lavorazione. È prodotto con latte vaccino intero crudo, proveniente da mucche alimentate con foraggi locali, che trasmettono al prodotto finale le essenze dei pascoli trentini.

La crosta si forma naturalmente durante la stagionatura e può apparire liscia o leggermente rugosa, con tonalità che vanno dal giallo ocra al marrone rossastro. L’interno è di colore paglierino, spesso con occhiature irregolari ben distribuite.

Il profumo è penetrante e deciso, mentre il sapore colpisce per la sua intensità, con note leggermente piccanti e saline, e un retrogusto persistente vagamente amarognolo.

Processo di produzione e stagionatura

La lavorazione del Puzzone di Moena segue un processo artigianale ancora oggi legato alla manualità e al sapere tradizionale. Dopo la mungitura, il latte viene coagulato con caglio di vitello e successivamente lavorato in caldaia, dove si ottiene la cagliata rotta e semicotta.

Le forme vengono poi pressate e lasciate a riposo per alcune ore, prima di essere immerse in salamoia e trasferite in ambienti di stagionatura. Durante questo periodo, che dura almeno 90 giorni, le forme vengono spazzolate e lavate regolarmente con acqua tiepida. Questo trattamento crea la tipica crosta umida e favorisce lo sviluppo degli aromi che rendono il Puzzone di Moena così riconoscibile e apprezzato dagli intenditori.

Il Puzzone di Moena DOP e la versione di Malga

Nel 2013, il Puzzone di Moena, così come altri formaggi italiani famosi, ha ricevuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta (DOP), a garanzia della sua qualità e del rispetto del disciplinare produttivo. Solo il formaggio realizzato in specifici comuni trentini, con metodi tradizionali e latte locale, può fregiarsi di questo marchio.

Accanto alla versione classica si distingue il Puzzone di Moena di Malga, un’eccellenza casearia prodotta solo durante l’estate negli alpeggi. In questo caso, le mucche si nutrono esclusivamente di erbe spontanee di alta quota, e ciò conferisce al formaggio una complessità aromatica ancora più marcata.

Stagionato per almeno 120 giorni, è riconosciuto come Presidio Slow Food, simbolo della biodiversità e delle pratiche sostenibili legate all’agricoltura di montagna.

Un tesoro gastronomico delle Dolomiti

Il Puzzone di Moena non è solo un alimento, ma un vero e proprio ambasciatore del territorio. Rappresenta l’incontro tra natura e sapere artigianale, tra il ritmo lento della montagna e la cura meticolosa dei produttori locali.

Portarlo in tavola significa sostenere una filiera etica e sostenibile, oltre che regalarsi un’esperienza gustativa dal carattere deciso, perfetta da accompagnare con vini rossi strutturati o con la tipica polenta trentina.

Il suo profumo potrà anche “spaventare” a primo impatto, ma per chi sa ascoltare i sapori autentici, il Puzzone di Moena è un formaggio che lascia il segno.

 

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