Il pane di Matera è molto più di un semplice alimento; è un simbolo di tradizione, autenticità e cultura. Con una storia che affonda le radici nella civiltà contadina, questo pane è famoso per il suo profumo intenso, la consistenza croccante e il sapore inconfondibile.
In questo articolo esploreremo le caratteristiche uniche che lo distinguono, il processo di produzione artigianale e come viene protetto attraverso il riconoscimento dell’IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Le caratteristiche uniche del pane di Matera
Il pane di Matera è riconosciuto per alcune qualità particolari che ne fanno un prodotto di eccellenza. Ha una crosta dorata e croccante, un’alveolatura interna ampia e soffice e un sapore che richiama note di cereali e lievito naturale.
Gli ingredienti del pane di Matera sono semplici ma selezionati con grande cura: semola di grano duro, lievito madre, acqua e sale. Il grano utilizzato proviene spesso da coltivazioni locali di antiche varietà, coltivate secondo metodi tradizionali.
Questo utilizzo dei grani antichi non solo valorizza i prodotti del territorio, ma garantisce anche una maggiore qualità e autenticità nel risultato finale. La lavorazione avviene con una lunga lievitazione naturale, un processo che contribuisce a donare al pane una consistenza e un gusto incomparabili.
Dal punto di vista visivo, il pane di Matera è facilmente riconoscibile per la forma particolare, a “cornetto” o a pagnotta, ispirata ai profili delle colline lucane. Questo dettaglio aggiunge un valore artistico e culturale, rappresentando la connessione del pane con il territorio e la storia della regione.
L’arte della produzione del pane di Matera
La lavorazione tradizionale
Il processo di lavorazione del pane di Matera è una vera e propria arte tramandata da generazioni. Ogni fase della produzione segue metodi antichi, a partire dalla scelta degli ingredienti fino alla cottura in forni a legna.
Il grano duro utilizzato proviene spesso dai campi della Basilicata, dove il clima favorevole e il suolo ricco di minerali contribuiscono alla qualità del prodotto. Il lievito madre, poi, è mantenuto attivo e rinnovato quotidianamente, un impegno che pochi panificatori oggi scelgono di intraprendere per rispettare la tradizione.
Un'altra fase importante è la formatura a mano della pagnotta. Gli artigiani danno vita alla tipica forma del pane, che rappresenta una firma inconfondibile. Infine, la cottura avviene nei forni in pietra riscaldati a legna, i quali conferiscono alla crosta la sua croccantezza caratteristica e un profumo unico, quasi affumicato.
Varianti e tradizioni regionali
Il pane di Matera è parte integrante della tradizione culinaria lucana, ma esistono molte varianti in tutta Italia che raccontano storie e culture diverse. Oltre al pane di Matera, in Sardegna troviamo il pane guttiau, un prodotto tipico che si distingue per la sua croccantezza e il sapore intenso, spesso accompagnato da olio d’oliva e sale.
Questa varietà, come molte altre, è il risultato di ingredienti genuini e di metodi di lavorazione tradizionali, che valorizzano i prodotti locali e l’artigianalità. Il pane di Matera e il pane guttiau, pur appartenendo a regioni diverse, condividono la stessa passione per la qualità e la tradizione.
La tutela dell’IGP: una garanzia di autenticità
Dal 2008, il pane di Matera gode della certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta), un riconoscimento che ne garantisce l’autenticità e la qualità. Questo marchio certifica che il pane rispetta un preciso disciplinare di produzione e che proviene esclusivamente dalla provincia di Matera.
Il riconoscimento IGP è fondamentale per proteggere il pane di Matera da imitazioni e per sostenere i produttori locali, valorizzando un patrimonio alimentare e culturale unico nel suo genere.
L'IGP inoltre assicura ai consumatori che ogni pagnotta rispecchi i rigorosi standard di qualità, offrendo un prodotto che è il risultato di competenze artigianali e ingredienti locali. La tutela IGP non è solo una garanzia per chi compra, ma anche un modo per promuovere la tradizione e sostenere l’economia del territorio.
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