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Mangiare

I piatti salati e dolci tipici di Pasquetta

Torta Pasqualina, Gubana friulana, Fugassa veneta e tante altre sono le specialità dolciarie che si possono mangiare nel giorno successivo alla Pasqua

Lucia Cerrato

Il giorno di Pasquetta, il lunedì successivo alla Pasqua, è una festività celebrata in molti Paesi. Le donne, portando oli aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù, trovarono il masso che chiudeva la tomba spostato e un angelo annunciò loro la risurrezione di Gesù. Questa tradizione, chiamata anche "lunedì dell'Angelo" in Italia, non è una festività liturgica, ma è stata introdotta come festività civile dopo la seconda guerra mondiale. La consuetudine delle gite fuori porta potrebbe avere radici evangeliche, come narrato da Luca riguardo all'apparizione di Gesù ai discepoli a Emmaus.

La torta pasqualina

La torta pasqualina è una specialità legata alle festività pasquali e alla celebrazione della primavera. Originaria di Genova, è preparata con una pasta sfoglia speciale, ripiena di bietole, uova, maggiorana fresca e prescinsêua, una cagliata fresca acidula di produzione locale.

La sua esistenza è documentata per la prima volta da Ortensio Lando nel XVI secolo. Secondo la leggenda, le cuoche genovesi del passato la preparavano con 33 strati di pasta sfoglia, in onore degli anni di Cristo, mentre le uova nel ripieno simboleggiavano la nascita. Inoltre, per distinguere le torte, ogni famiglia incideva un segno con il coltello.

La gubana friulana

La gubana friulana ha origini antiche rispetto ad altri dolci natalizi, citata già nel ‘400 nei documenti delle Valli del Natisone, tra Cividale del Friuli e la Valle dell’Isonzo. Inizialmente consumata in famiglia o nei sontuosi banchetti di corte, è diventata presto merce di scambio, tanto da essere valutata come una giornata intera di lavoro per i muratori. Il termine "gubana" potrebbe derivare dal verbo sloveno "gubati", che significa "fare pieghe", importante per la lievitazione dell'impasto. Esistono due versioni, con differenti consistenze, ma il ripieno rimane lo stesso.

La fugassa veneta

Come molte specialità italiane, anche l'origine della fugassa veneta è avvolta nella leggenda. Si dice che un fornaio trevigiano abbia creato questo dolce pasquale usando ingredienti insoliti come burro, uova, miele e mandorle, regalandolo ai clienti fedeli durante le festività pasquali. Altri collegano la sua origine alla focaccia veneziana, preparata solo in occasioni speciali come la Pasqua, quando lo zucchero non era ancora diffuso. Si narra che venisse preparata anche per annunciare fidanzamenti ufficiali, con un anello nascosto al suo interno. La fugassa veneta è una preparazione antica, un dolce lievitato naturalmente, ricco di ingredienti come farina, burro, zucchero, uova e marzapane, con mandorle e granella di zucchero per la glassa esterna. La sua complessa preparazione richiede tre lievitazioni, per ottenere la sua morbidezza caratteristica.

La pasimata toscana

La pasimata è un’antica ricetta pasquale della provincia lucchese, richiede giorni di preparazione in vista della Pasqua, giorno in cui viene benedetta in Chiesa insieme alle uova. Esistono due varianti, una più simile a un panettone e l'altra a un panino: si distinguono per ingredienti e procedimenti. La pasimata, conosciuta anche come pangiallo con finocchio o pane inzaffaronato, fa parte dell'elenco dei Prodotti Alimentari Tradizionali. Si prepara con burro, farina, semi di anice e, nella versione della Garfagnana, uova, uva sultanina, vin santo e canditi. Anticamente, le massaie competevano per ottenere la pasimata più alta e soffice, cuocendola presso i fornai locali.

Le strozzose marchigiane

Le strozzose marchigiane sono ciambelle pasquali tradizionali della regione, venivano impastate dalle "vergare" il giorno della Passione di Cristo e lasciate riposare fino alla Pasqua prima di essere cotte. Dopo la lessatura, possono riposare anche tutta la notte prima di essere infornate, seguendo il detto "piano piano buono buono”.

Il casatiello napoletano

Con l'avvicinarsi della Pasqua, le donne napoletane si preparano a sfornare le delizie tradizionali come i castelli, i tortani e le pastiere, ma il protagonista indiscusso delle tavolate pasquali è il casatiello. Oltre al gusto, ha un profondo valore simbolico, rappresentando la resurrezione di Cristo. La forma circolare con strisce di pane che ingabbiano le uova semisommerse nell'impasto richiama la croce e la corona di spine di Gesù, mentre l'anello simboleggia la ciclicità della Pasqua. Preparato con farina, acqua e "criscito" (ossia il lievito madre), il casatiello è arricchito con uova, salumi, formaggi, e sugna di maiale. La sua origine risale alle antiche feste primaverili e si lega strettamente alla tradizione pasquale cattolica.

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