UDINE. Sei giovani imprenditori, sei aziende che hanno fatto della sostenibilità e del rispetto per il territorio la loro mission, sei storie di impegno, ricerca e passione. In mezzo un territorio di confine e di scambio: il Friuli Venezia Giulia, così ricco di tradizione, ma capace di innovare e di innovarsi. Nasce così Alc Di Bon, espressione friulana che significa “Qualcosa di buono”. Una barretta energetica che racchiude in sé la quintessenza dei suoi ideatori e della terra che li ha prodotti.
C’è il cioccolato lavorato dal laboratorio artigianale Cocambo di Aquileia targato Piero Zerbin, c’è l’alga spirulina di Cormons fornita dall’azienda Spiruline di Giacomo Brandolin e l’Aronia Melanocarpa - conosciuta anche come “elisir di lunga vita” - coltivata a Lucinico da 4 Principia Rerum di Luka Sanzin. E poi il miele AnnApi prodotto da Anna Brandolin e dalle sue api a Cormons, le nocciole raccolte a Tricesimo dai noccioli dell’azienda Nole di Diego Vidoni, Carlo Costantini e Davide Picco. E infine i semi prodotti a Bagnaria Arsa dalla famiglia Tosoratti che guida l’azienda La Selce.
«Alc Di Bon è uno snack perfetto per gli sportivi e per chi cerca qualcosa di sano e ricco di energia - racconta Piero Zerbin, titolare della pasticceria Mosaico e di Cocambo - Fabbrica del Cioccolato e del Caffè di Aquileia - ed è il compimento di un lavoro di squadra iniziato quasi per caso alla fine del 2019, quando assieme agli altri compagni di viaggio abbiamo cominciato a parlare di questo progetto. Poi nel settembre dell’anno successivo ci siamo ritrovati tutti al Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato ad Aquileia e lì abbiamo compiuto un altro passo avanti nella strutturazione del lavoro. Per arrivare a lanciare ufficialmente Alc Di Bon nel maggio del 2021».
Le sei realtà friulane fin dall’inizio condividono la necessità di una produzione sostenibile, attenta all’ambiente e rispettosa dell’uomo. Che mantenga una relazione stretta con il proprio territorio attraverso una filiera corta e controllata. «Ad eccezione del cioccolato, che arriva dal Nicaragua in bacche ma viene interamente lavorato da noi - prosegue Zerbin - tutti gli altri prodotti utilizzati per Alc Di Bon nascono in Friuli. Le aziende coinvolte (guidate tutte da imprenditori e imprenditrici di età compresa tra 30 e 40 anni) si trovano in un arco di 20 chilometri di distanza e condividono una filosofia che è alla base di questa progetto. Volevamo realizzare qualcosa di buono che esprimesse le potenzialità di questo territorio e che rappresentasse anche un valore aggiunto per l’ambiente».
Una sfida vinta su tutti i fronti, non ultimo quello della difesa degli habitat naturali. Tanto che il progetto Alc Di Bon sostiene Giant Trees Foundation, organizzazione che opera in tutto il mondo per la conoscenza e la tutale dei grandi alberi. In particolare i sei giovani imprenditori friulani, utilizzando parte dei ricavi, ogni anno ad ottobre piantumano centinaia di nuovi alberi nella zona di Passo Pura, ad Ampezzo, gravemente colpita dal passaggio della tempesta Vaia nel 2018.
«Questa non è un’operazione di marketing - chiarisce Piero Zerbin - lo abbiamo voluto perché ci crediamo. Siamo convinti che la sostenibilità sia l’unica strada da percorrere, quella giusta e inevitabile. Anche se comporta un grande lavoro di coordinamento e organizzazione, di ricerca e messa a frutto. Un lavoro che ci è stato riconosciuto già lo scorso anno nell’ambito degli Oscar Green, organizzati da Coldiretti. La giuria, infatti, ha assegnato ad Alc Di Bon il premio “Fare rete” sottolineando l’impegno di sei giovani aziende che in un periodo difficilissimo hanno deciso di investire sul futuro e sul proprio territorio. Inoltre disponiamo del marchio “Io Sono Friuli Venezia Giulia”, che certifica i prodotti delle imprese della Regione con filiera tracciabile e testimonia il loro impegno per la produzione di materie prime nel completo rispetto dell’ambiente».
Alc Di Bon tornerà protagonista della terza edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, che si terrà ad Aquileia il 24 e il 25 settembre prossimi. Sul sito www.alcdibon.it si possono trovare tutte le informazioni sulla storia, i protagonisti e le radici di questo progetto. In questi mesi, inoltre, si sta rafforzando la rete di vendita, che si allargherà presto ad altre regioni italiane. Nel frattempo chi volesse scoprirlo può scrivere direttamente a info@cocambo.it
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