La tendenza emergente dei proxies, bevande botaniche fermentate come il kombucha, offre una valida alternativa analcolica. Originariamente nato negli USA, il kombucha allo zenzero è stato introdotto anche in Italia. Questa nuova ondata riflette un crescente interesse per uno stile di vita più sano e sobrio. Il mercato offre una vasta gamma di opzioni, tra cui vini dealcolati, birra analcolica e mocktail, soddisfacendo la domanda di bevande che ricordano i gusti dell'alcol senza contenere alcol.
Cosa sono i proxies?
I proxies sono bevande analcoliche in rapida crescita, anche in Italia. Caratterizzati da una complessità gustativa notevole, sono ottenuti da miscelazioni di frutta, tè, spezie, legni e altro ancora. Si distinguono per una consistenza più densa, acidità marcata e a volte una leggera tessitura tannica. Solitamente confezionati in bottiglie di vetro, richiedono un consumo lento e sono pensati come alternative al vino per accompagnare i pasti. Come il kombucha a base di the fermentato, offrono esperienze sensoriali ricche. La durata media è di 9-12 mesi, ma una volta aperti, devono essere consumati entro una settimana.
Modello europeo
I proxies sono partiti dal Nord America per poi svilupparsi in Europa. Uno dei riferimenti è a Berlino, parliamo di Bouche, firma che fin dall'inizio ci ha convinto con standard qualitativi molto alti anche sul fronte kombucha. Nell'ampia gamma di proxies, abbiamo assaggiato Proxies A. In questo caso siamo davanti a un infuso di oolong affumicato nel legno di melo, foglia di fico e sale marino. Profumi di resina, dattero e caffè, la nota affumicata è elegante, la dolcezza misurata. La bocca è densa e cremosa, il finale lungo e sempre diverso. La complessità sorprende, il liquido ha una notevole evoluzione nel bicchiere.
Modello italiano
In Italia, i proxies sono prodotti esclusivamente da Feral a Mezzolombardo, con un prezzo medio di circa 8 euro a bottiglia. Utilizzano la barbabietola bianca o rossa come base per la fermentazione, arricchendola con infusi di spezie, legni ed erbe. L'obiettivo è offrire un'esperienza unica e adulta, in accompagnamento al cibo. Tra le varietà di Feral, il Nº1 presenta barbabietola bianca, luppolo e pepe di Szechuan, mentre il Nº2 ha zenzero e pepe garfonato. Il Nº3 e il Nº4 si distinguono per l'uso rispettivamente di barbabietola rossa e mirtillo selvatico. La durata è di 9-12 mesi, ma una volta aperta la bottiglia va consumata entro una settimana.
Kombucha: tè fermentato
Il kombucha, conosciuto come "elisir di lunga vita", è una bevanda fermentata con una lunga tradizione orientale, ora popolare anche in Europa. Questo tè fermentato è rinomato per le sue proprietà benefiche e il suo sapore unico. Preparato da una base di tè zuccherato e fermentato con una cultura di batteri e lieviti nota come SCOBY (Symbiotic Culture of Bacteria and Yeast), il kombucha è considerato una "bevanda viva".
Nel corso degli anni, il kombucha è diventato sempre più popolare come alternativa ai soft drink industriali e persino ai cocktail e alla birra, poiché è analcolico. Ha un colore intenso, generalmente arancione, e un sapore frizzante e acidulo che ricorda il sidro di mele. Tuttavia, il sapore può variare a seconda del tipo di fermentazione, del tè utilizzato e degli aromi aggiunti.
Il kombucha è noto per i suoi benefici per la salute: energizzante, antiossidante e favorisce il rafforzamento della flora intestinale grazie ai batteri benefici generati durante il processo di fermentazione. Questo lo rende, infatti, una bevanda funzionale per la digestione e contribuisce a mantenere l'equilibrio del microbiota intestinale.
Storia del kombucha
La storia millenaria del kombucha risale alla Cina del 250 a.C., considerato un elisir dalle molteplici proprietà benefiche. La sua origine è avvolta da miti e leggende, ma sembra che sia stato associato al periodo della dinastia Qin. Si narra che l'imperatore Qin Chi Huangdi, desideroso di immortalità, incaricò un alchimista di creare un elisir di lunga vita, che si ritiene fosse il kombucha. I cinesi credono che il kombucha crei un equilibrio tra milza e stomaco, aiutando la digestione. In Giappone si narra che un medico lo utilizzi per curare l’Imperatore Kombu, da cui deriverebbe il nome della bevanda. Le proprietà benefiche del kombucha spingono anche i samurai giapponesi, nel X secolo a. C., a bere l’infuso prima di ogni combattimento, poiché li renderebbe più forti e in salute.
È proprio i benefici attribuiti alla bevanda che permettono che arrivi fino ai giorni nostri. Secondo la storia, il kombucha arriva in Occidente dalla Cina per mezzo della Russia, dove il processo di preparazione della bevanda viene introdotto tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900. La bevanda diventa molto popolare e diffusa in Russia ed Ucraina, patrie di altri celebri cibi fermentati, ed è conosciuto come “fungo del tè russo” (sebbene non sia un fungo!) in Russia.
Il kombucha viene anche chiamato tè kvass, sebbene sia diverso dal kvass tradizionale, poiché fermentato con solo lievito. Negli anni Novanta, il kombucha è stato introdotto nel mercato statunitense tramite le prime produzioni industriali, guadagnando una vasta popolarità tra le celebrità per le sue proprietà benefiche. Negli ultimi anni, il tè kombucha sta diventando sempre più popolare anche in Italia, non solo nei bar e locali che lo offrono come alternativa genuina e analcolica ad altre bevande, ma anche tra le persone interessate alle fermentazioni, che lo producono in casa. Per preparare il kombucha, oltre alla base di tè, è essenziale utilizzare una coltura di lieviti e batteri responsabile della fermentazione, nota come Scoby.
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