AREZZO. L’idea è di Valentina Rossiello, 30 anni, che dopo la laurea in Giurisprudenza ha deciso di dedicare la sua vita all’agriturismo di famiglia nella campagna aretina. Nasce così Morellina, la prima birra al carciofo totalmente Made in Tuscany che si è aggiudicata anche il primo Premio Giovani Coldiretti della Regione Toscana.
Era il 2020, durante il primo lockdown, che Valentina Rossiello, appena laureata ha avuto un’idea brillante e originale: quella di unire il carciofo e la birra, dando vita a Morellina, la prima birra al carciofo.
“Durante il covid avevamo tanto tempo libero - spiega Valentina - e non potevamo che sfruttare questi momenti cercando di ottimizzare la produzione della nostra azienda”.
Così nasce la collaborazione tra l’agriturismo della famiglia di Valentina La Colmata (in provincia di Arezzo) e il birrificio San Quirico, nel cuore della Val D’Orcia, che hanno unito le loro maestrie per dare vita a un prodotto che nessuno aveva mai immaginato prima d’ora: l’unione tra l’estrazione del carciofo Morello, varietà di carciofo coltivata dalla famiglia, e il luppolo, seme della nostra amata birra.
La base è quella di una Vice, una birra ambrata con un retrogusto tutt’altro che amaro, la Birra Morellina ha un bouquet delicato e leggero con una gradazione di 4,5% che la rende perfetta per l’aperitivo, ma anche come accompagnamento a primi, secondi, carni e formaggi.
“Quando la proponiamo ai clienti dell’agriturismo, soprattutto gli stranieri, sono sempre un po’ scettici - ci confessa Valentina - ma devo ammettere che una volta provata l’hanno apprezzata tutti”.
Un’idea da 1° Premio Giovani Coldiretti alle regionali in Toscana e arrivata alla finale Nazionale dell’Oscar Green, il premio di Giovani Impresa per premiare le innovazioni dei giovani imprenditori agricoli.
Per provare la Birra Morellina, possiamo andare direttamente nella campagna aretina, nell’agriturismo La Colmata, oppure ordinarla online sull’e-commerce nato appositamente per lei e che sta andando davvero molto bene.
Non solo carciofo, nell’azienda di famiglia di Valentina vengono coltivati tantissimi prodotti a km 0 come le mele, il grano, gli asparagi e i meloni. E proprio questi ultimi hanno dato vita a una versione 2.0: la birra al melone, decisamente più estiva e fresca, perfetta per l’aperitivo.
E chi può dirlo, magari presto arriverà la proposta 3.0 e noi non vediamo l’ora di provarla.
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