TAVARNELLE VAL DI PESA (Firenze). Ci troviamo a Tavarnelle Val di Pesa, frazione del comune italiano di Barberino Tavarnelle, nella città metropolitana di Firenze, in Toscana.
Quello di cui parleremo oggi è di un gin davvero particolare quanto sostenibile nato dalla passione di due giovani sommelier, Ilaria Lorini e Stefano Clemente, corrispettivamente 28 e 31 anni, che da ormai quasi due anni hanno dato vita a Visionair Gin: un London dry gin secco, ma dal retrogusto dolce. “Il nome significa "visionario" in olandese” afferma Ilaria. Il prodotto vuole essere proprio così: visionario e pronto al futuro. Il Gin “creato per berlo oggi, creato per il futuro” è il claim alla base del progetto.
Ilaria e Stefano si conoscono sui banchi di scuola: entrambi stavano partecipando al percorso per diventare sommelier e, una volta terminato, hanno scelto di unire conoscenza acquisita e passione per lanciarsi in questo nuovo progetto. L’obiettivo dei due giovani è stato quello di creare un prodotto buono, di alta qualità e sostenibile, che avesse in particolar modo un occhio di riguardo per le api. Proprio le api risultano indispensabili poiché responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi su pianeta, garantendo circa il 35% della produzione globale di cibo.
“La base del gin è rappresentata da un insieme di fiori autoctoni toscani appartenenti alla macchia mediterranea” - spiega Ilaria. Fiori d’acacia, lavanda, camomilla, salvia, timo sono alcune delle piante botaniche scelte per la realizzazione del gusto inconfondibile di Visionair Gin, sapore ottenuto dopo ben 20 prove in laboratorio. Le botaniche sono state scelte attentamente su moltissime varietà. Sono erbe aromatiche che danno determinati profumi al distillato. I fiori selezionati sono tutti amici delle api, ovvero ricchi di nettare. Grazie alla loro piantumazione si aiuta la sopravvivenza delle api ai repentini cambiamenti climatici. Le piante botaniche scelte restituiscono note floreali al primo sorso. Visionair gin risulta ottimo sia liscio, che per miscelazioni.
La parte innovativa di questo prodotto sta anche nel suo contenitore. Si tratta di una borraccia termica di acciaio inox, riciclabile all’infinito, per promuovere il suo riuso e sensibilizzare sul tema del riutilizzo, anche perché l’acciaio inox è un materiale più facilmente recuperabile rispetto al vetro. Inoltre una volta terminato il gin, si può sempre utilizzare la borraccia.
“Siamo partiti con 400 bottiglie e adesso siamo a 1500” - spiegano Ilaria e Stefano - “il progetto piace, il gin è oggettivamente buono” e l’orgoglio è ovviamente tanto.
Ilaria afferma “che per ora non abbiamo una vera e propria distribuzione perché crediamo sia fondamentale in primis raccontarci, metterci la faccia, spiegare il progetto prima di pensare a grandi espansioni”, appare evidente la cura e la dedizione impiegata per la preservazione di questo prodotto.
Dopotutto afferma sempre Ilaria che “il mondo del gin vede nascere aziende quasi tutti i giorni, perciò per noi raccontare la nostra storia e filosofia di pensiero ed azione è l’arma vincente. Attualmente siamo su Firenze, Prato, nella zona del Chianti, abbiamo partecipato ad una fiera in Versilia...Pian piano, mattoncino dopo mattoncino stiamo realizzando la nostra struttura”.
Per riassumere il progetto di Ilaria e Stefano potremmo dire che hanno sapientemente realizzato un gin dai sapori di natura tutta toscana, al medesimo tempo divulgando con passione l’impegno alla sostenibilità e alla salvaguardia delle api.
Questo giovane progetto ci dice che possiamo fare del bene all’ambiente senza però rinunciare a gusti e sapori di alto livello.
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