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Bere

Genepy, il liquore delle Alpi

Parliamo di una vera istituzione in Valle d'Aosta, ma oggi è diffuso anche in Piemonte. Si ottiene dall'Artemisia che cresce oltre i 2000 metri di quota

Filippo Cioni

Uno dei liquori particolari e conosciuti del Nord Italia, in particolar modo nella Valle d’Aosta ma anche in Piemonte, è il Genepy. Stiamo parlando infatti di un liquore tradizionale originario delle Alpi Occidentali, che si ottiene dalla macerazione in alcol della pianta di Artemisia Genipi (che cresce spontanea in montagna sull'arco alpino al di sopra dei 2000 - 2500 metri di altitudine, nelle fessure delle rocce, nei macereti, nelle ghiaie, nelle morene e nei pascoli sassosi).
La storia di questo liquore è antica, tanto che il Genepy per molti secoli veniva usato come un vero terapeutico, dato che la pianta è nota per le sue proprietà digestive e tonificanti. Poi alla fine del 1800 si cominciò anche a usarlo per trasformarlo in liquore.

COME SI OTTIENE IL GENEPY?

Per preparare il Genepy gli ingredienti necessari sono erbe aromatiche che vengono prima essiccate per almeno due settimane, acqua di sorgente, zucchero finissimo e alcol puro. In genere la tradizione vuole che il Genepì sia prodotto poi attraverso l’infusione in soluzione idroalcolica a freddo per circa 40 giorni, o con la distillazione dell’infuso di steli fiorali di Artemisia Spicata, Mutellina o Glacialis, con aggiunta di sciroppo di zucchero (che secondo i disciplinari deve essere minimo 80 grammi per litro di prodotto).

Il Genepy assume un colore verde chiaro se l’infusione è fatta con piantine fresche, oppure giallo ambrato se fatta con piantine secche. Essendo considerato un prodotto Igp, nella produzione sono rigorosamente banditi i coloranti e gli aromi artificiali, e l’imbottigliamento deve avvenire nella zona di produzione.

Va detto, comunque, che pur restando nei confini dei disciplinari, ogni famiglia e ogni produttore ha la propria ricetta segreta che custodisce gelosamente, oltre che il proprio metodo artigianale di preparazione.

LE PROPRIETA’ E LA STORIA DEL GENEPY

Come accennato in precedenza, il Genepy ha proprietà aromatiche ma anche digestive, balsamiche, cicatrizzanti, stimolanti e neurotoniche. Fin dal 1928 la pianta è stata classificata come protetta e dunque la sua raccolta sottoposta a stringenti limitazioni. Per questa ragione, senza dimenticare la difficoltà di raggiungere i luoghi montuosi nei quali nasce spontanea, molti agricoltori hanno cercato nel tempo di coltivarla altrove al fine poterne mantenere viva la tradizione della distillazione del liquore senza l’utilizzo di aromi e additivi chimici. Dal 2015 il liquore è diventato ufficialmente Igp, in primis nella sua culla d’origine: la Valle d’Aosta.

QUALCHE RICETTA COL GENEPY

Il risotto al Genepy

Per realizzare questo piatto sono necessari, per 4 persone: 320 g di riso Carnaroli, 1 bicchiere di Genepy, 1 litro di brodo vegetale, burro, erbe aromatiche, grana padano grattugiato, sale e pepe.

Bisogna tostare il riso in padella, versare il liquore e lasciare evaporare l’alcol prima di procedere nella cottura aggiungendo gradualmente il brodo, fino a quando il riso non sarà al dente. A questo punto puoi aggiungere il sale, il pepe, il burro e il grana padano e mantecare. Una volta lasciato riposare qualche minuto, il gustoso risotto al Genepy è pronto per essere servito!

Il pollo al Genepy

I polli amburghesi sono perfetti per due persone, quindi per questa ricetta per 4 persone te ne serviranno due da circa 500 grammi ciascuno. Inoltre, saranno necessari: 50 g di burro, miele di flora alpina del Piemonte, timo, olio, sale, pepe e 250 ml di liquore Genepy.

Dopo aver lavato e asciugato i polli, massaggiali con sale e pepe. Procedi a creare una crema con il burro, il timo e il sale da spalmare sotto la pelle dei polli lungo tutto il petto. Dopo aver posizionato i polli in una pirofila, aromatizzali poi con olio, timo e liquore Genepy, che andrà a depositarsi sul fondo e termina versando 2 cucchiai di miele, uno su ciascun pollo. Inforna a 200º per un ora, avendo cura di ribagnare i polli con il liquido ogni 20 minuti fino a cottura ultimata. A questo punto, separa il liquido di cottura e mettilo sul fuoco a ridurre fino a diventare una glassa sciroppata da spalmare sui polli! Non servirà ora altro che gustare questa delizia dal sapore alpino.

 

 

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